FIERA
DELLA POSSENTA
Nei
pressi del santuario un tempo si svolgeva una sagra nel giorno
dell'Annunciazione (25 marzo), ora trasformata, a partire dagli anni
cinquanta nella "Fiera della Possenta" - la fiera del paese - che
attualmente si svolge nel capoluogo.
In
questo giorno “già dal mattino c'è un
pellegrinare
devoto al santuario. Gente di ogni ceto sociale, tutti col proprio
fardello di miserie, tutti a chiedere le grazie più
disparate
(…). Si succedono nel santuario le divine, solenni
officiature.
Quindi è la volta di benedire gli indumenti, raccolti in
piccoli
involti, che indosseranno gli infermi onde godere della materna
protezione della Vergine. Nel pomeriggio, fin dalla prime ore,
accorrono i bimbi cui attrae un lontano zufolìo, preludio di
dolci e di giocattoli, sapore della sagra. Più tardi le
donne, e
giovani in modo particolare, ed uomini. In passato le ampie aie delle
case limtrofe accoglievano le sudate coppie piroettanti al suono della
fisarmonica. Gaia fatica interrotta delle merende di varie comitive
sparse sui verdi prati e a cui partecipavano anche i non più
giovani (…). Col morir del giorno s'intensifica il movimento
del
ritorno ed è in tutti un senso di riposata letizia quasi
ciascuno portasse con sè la poesia di questa festa religiosa
ed
agreste consacrata dalla tradizione attraverso i secoli”.
(ADL
Da un ospuscolo stampato in
prima edizione nel marzo 1941 e ristampato in anastatica nel
marzo 2004)
PREGHIERA
Sia benedetto, o Maria, quel
saluto celeste, che vi diede nell'annunziarvi l'Angelo di Dio.
Ave, Maria ...
Sia benedetto, o Maria, quella grazia sublime di cui piena vi
predicò l'Angelo di Dio.
Ave, Maria ...
Sia benedetto, o Maria, quell'annunzio felice, che dal cielo
vi recò l'Angelo di Dio.
Ave, Maria. ..
Sia benedetta, o Maria, quella profonda umiltà, con cui vi
dichiaraste Ancella di Dio.
Ave, Maria ...
Sia benedetta, o Maria, quella perfetta rassegnazione, con cui
v'assoggettaste al volere di Dio. Ave, Maria ...
Sia benedetta, o Maria, quell'Angelica purità, con cui
riceveste nel vostro seno il Verbo di Dio. Ave, Maria ...
Sia benedetto, o Maria, quel beato
momento, in cui della vostra carne vestiste il Figliuolo di Dio. Ave,
Maria ...
Sia benedetto, o Maria, quel fortunato momento in cui diveniste madre
del Figliuolo di Dio.
Ave, Maria ...
Sia benedetto, o Maria, quel sospirato momento, in cui
cominciò
l'umana salute con l'Incarnazione del Figliuolo di Dio.
Ave, Maria ...
Maria
non si ferma ad una prima comprensione superficiale di ciò che
avviene nella sua vita, ma sa guardare in profondità, si lascia
interpellare dagli eventi, li elabora, li discerne, e acquisita quella
comprensione che solo la fede può garantire.
E’ l’umiltà profonda della fede obbediente di Maria,
che accoglie in sé anche ciò che non comprende
dell’agire di Dio, lasciando che sia Dio ad aprirle la mente e il
cuore. «Beata colei che ha creduto nell’adempimento della
parola del Signore» (Lc 1,45), esclama la parente Elisabetta.
E’ proprio per la sua fede che tutte le generazioni la chiameranno beata.
(Papa Benedetto XVI, 19 dicembre 2012)
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